Condividere una diagnosi di autismo con la famiglia e gli amici
Come spiegare l’autismo alla famiglia e agli amici per aiutarli a diventare i migliori alleati del bambino
Sebbene la sindrome di autismo sia ormai conosciuta da molte persone, la scarsa conoscenza delle sue specificità genera spesso insicurezza nell’approccio al bambino.
Infatti, i membri della famiglia potrebbero non sapere cosa significhi realmente l’autismo oppure potrebbero averne una comprensione limitata o distorta. Potrebbero quindi cadere negli stereotipi che spesso capita di ascoltare. La conseguenza è che il bambino non viene aiutato nel suo percorso di crescita e, in alcuni casi, viene addirittura ostacolato.
Infine, capita di osservare famiglie che, prese dal panico e non sufficientemente informate, arrivano fino a rinnegare la diagnosi.
Per esempio, non è insolito che i parenti vedano soltanto “un bambino un po’ diverso dagli altri” e non riescano a riconoscere l’autenticità della diagnosi medica.
Invece, se il bambino durante la prima fase della sua vita non presenta le caratteristiche tipiche della crescita infantile, è sempre importante far visitare il vostro bambino . Oltre a ciò, alcuni piccoli problemi o disturbi potrebbero non essere visibili ai membri della famiglia ma soltanto agli occhi attenti di uno specialista.
Eppure, nonostante la fatica a riconoscere la diagnosi medica, la famiglia è un alleato fondamentale per crescere vostro figlio in un ambiente protetto, sostenendolo nel suo percorso di crescita.
Comunicare la sindrome di autismo alla famiglia e agli amici è sicuramente un passo faticoso: si dimostrerà una conversazione difficile e particolarmente emotiva.

Terapista Giulia Bossini
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